E se il suono fosse cibo?

Sappiamo che per certi versi lo è. La musica e il suono, al pari di altre Arti, sono cibo per la mente: vale a dire sostentamento e gratificazione. SlowSound nasce da un’idea avuta nel 2015 dal Maestro Igor Fiorini, che attraverso il suo lavoro di Sound Producer e raccogliendo pensieri ed esperienze vissute o condivise, vuole promuovere proprio questo: l’ascolto consapevole e la degustazione del Suono.

SLOWSOUND, quindi, è un movimento che ha molte attinenze con i movimenti Slow ed in particolare Slowfood, che tutti conosciamo e di cui sappiamo le finalità. L’ascolto, consapevole e cosciente, ha molti parallelismi con la degustazione di un piatto stellato o di ottimo vino: la gratificazione che se ne trae è tanto più grande quanto più grande è la possibilità di riconoscere i vari aspetti e le peculiarità di quel brano o di quella registrazione.

La cultura dell’ascolto permette di ottenere quello spirito critico che dona gli strumenti mentali necessari a stabilire autonomamente se e perchè una determinata registrazione è di buon livello, se la catena audio che si ascolta consente di riprodurre al meglio il brano e se l’ambiente di ascolto soddisfa i criteri necessari.

La musica non è quindi solo “sottofondo quotidiano” o “sottofondo nel quotidiano”, ma diviene un momento di degustazione vero e proprio. SlowSound attua un metodo e una didattica che hanno il fine di approfondire i concetti del suono e di sviluppare l'orecchio: timpano e cervello permettono, allenandoli, di aumentare le possibilità percettive per apprezzare i più piccoli dettagli del quadro sonoro, avendo consapevolezza delle vibrazioni che ci circondano e sviluppando un rapporto più intimo e profondo con il mondo della musica.

Come Slow Food, che ha portato avanti una battaglia per la salvaguardia del cibo e della tradizione gastronomica locale, SlowSound promuove una cultura del suono, valorizzando le specificità e le tradizioni musicali di ogni luogo, registrazione, compositore o artista e creando un legame tra l'ascolto consapevole e la valorizzazione delle identità culturali, per preservare e trasmettere la bellezza e la ricchezza della diversità sonora.

Beethoven ci lascia nei suoi ‘quaderni di conversazione’ una frase illuminante allorquando afferma di aver trascorso la sua esistenza «a dominare l’arte dei suoni».

È una breve frase ma contiene un messaggio rivoluzionario in quanto non fa riferimento alla musica ma al suono: il compositore per Beethoven è colui che domina i suoni e le vibrazioni per creare musica. Il nostro motto e il nostro obiettivo si potrebbero così tradurre: 30 minuti musicali! Fermarsi e prendere un tempo per “lasciare tutto” e sedersi per una sessione di ascolto.

Non più la musica e i suoni solo come una colonna sonora della giornata, come un accompagnamento per altro, ma come un qualcosa di pieno e appagante che fa crescere ogni giorno le nostre emozioni, avendo gli strumenti mentali per stabilire noi stessi la qualità dell’Ascolto.

SlowSound è quindi ascolto, conoscenza, vibrazioni, consapevolezza e si rivolge a tutti coloro che vogliono degustare o anche “saper cucinare” il proprio suono: professionisti, musicisti, appassionati di Audio, High End, cultori della Musica. In sintesi Slowsound si prefigge di:

• Promuovere la musica e una cultura dell'ascolto di qualità • Consolidare il fatto che il Suono è cultura, al pari della Musica

• Dare coscienza che «la registrazione è una forma d’arte a sé» [Glenn Gould] e l’ascolto cosciente permette di comprendere e vivere pienamente il messaggio lasciato dai compositori, dagli esecutori e dagli artisti del suono

• Incentivare un metodo e una didattica che hanno il fine di approfondire i concetti del suono, sviluppare l’orecchio che, come una “muscolo” connesso alla mente, al timpano e al cervello permette, attraverso l’allenamento, di aumentare le possibilità percettive

• Riportare il suono e la musica nella vita come momento di degustazione, allontanando la vita frenetica, prendere del tempo per ascoltare musica così come si fa con un buon bicchiere di vino

• Tutto è vibrazione. Rendere evidente che la musica è emozione in un periodo: allenarsi ed andare più in profondità con il concetto di vibrazione permette di vedere il mondo in modo diverso, migliorando e modificando il nostro rapporto e la percezione con lo spazio/tempo/materia e la qualità con cui lo viviamo.

“La materia in sé non esiste.”'

Ogni materia nasce e consiste solo mediante una forza, quella che porta le particelle atomiche a vibrare e che le tiene insieme» Max Planck